Sfogo #6/16



Entrai.
Sì, c'era quello che io mi aspettavo.
C'era gente che conoscevo, gente di cui non me ne fregava un cazzo e c'era quella ragazza che mi faceva girare la testa.
Io avevo la ragazza, ma sentivo di dover dare qualcosa a Brianna...Non siate mal pensanti!!!!
Tutto quello che faceva mi attirava, mi attiravano le sue curve, i suoi modi di fare, i suoi modi di essere, era qualcosa di molto strano, ma ne ero attratto.
Lei non so se mi dava conto o si comportava così con me perché era il suo carattere, ma fatto sta che lei era pronta a tutto.
Vi starete chiedendo, eh allora perché non ti ci buttavi?
Perché i sensi di colpa uccidono più di qualsiasi altra cosa.
Non fumo, ma mi accesi una sigaretta accompagnata da una buona birra ghiacciata.
Mi sedetti.
Incominciai a bere, la prima, seconda, terza, quarta birra, il mondo non era mai stato così bello e confusionario allo stesso tempo.
Non riuscivo ad alzarmi per prendere l'accendino, la sigaretta si stava spegnendo.
Ogni tanto, tra una birra e l'altra io la guardavo intensamente, la spogliavo con gli occhi, la toccavo, immaginavo come poteva essere un bacio, un lungo bacio con lei.
Tutto svaniva.
Tutto svaniva quando il ragazzo di turno ci si buttava sopra come un facocero arrapato, e lì i miei pensieri cambiavano: aumentava la rabbia, aumentava il risentimento di quello che avevo provato prima.
Tutto questo accadeva in pochi istanti, istanti che rimangono impressi per sempre e ti accompagnano finché non ti ritrovi in mezzo ai vermi.
Mi alzai.
Presi un'altra birra e mi misi in un angolo in disparte a pensare a cosa stesse accadendo nella mia testa.
Avevo tante, tante idee che mi stuzzicavano il cervelletto, ma che non riuscivo ad eseguire.
Vidi quella piccola lucertola attaccata alla parete del giardino, e pensai che la sua vita sicuramente sarà qualcosa di magnifico, non pensare a niente, solo procurarsi il cibo e riprodursi...Questa si che è vita.
Mi girai.
Vidi di nuovo lei, stavolta con il ragazzo, io ero troppo strano per essere calcolato da una come lei, ma avevo qualcosa che la stuzzicava.
Mi ritenevo fortunato, ma non capivo perché cercava di avvicinarsi a me ma si ritirava subito, cosa aveva di strano? Cosa avevo io di strano?
Con gli altri si comporta in uno modo e con me in un altro.
Cazzo, mi alzai e presi un sigaretta...
Me ne andai, erano circa le 2 del mattino ed ero mezzo ubriaco e puzzavo da far schifo.
Presi la macchina, e cominciai ad andare non so neanch'io dove.
Mentre guidavo, vidi una panchina stupenda, tutta in legno che emanava comodità da tutti pori.
Scesi subito dalla macchina e andai verso quella panchina.

Erano le 6 del mattino ed io ero ancora seduto nella panchina da solo.
In testa avevo sempre lei, ma la pensavo in modo diverso, con un filo di disprezzo verso i suoi confronti, il suo modo di fare con gli altri ragazzi mi infastidiva.
Avevo bisogno di bere, di bere qualcosa che mi facesse scordare quella serata di merda.
Andai al primo supermercato disponibile e comprai due birre.
Le scolai senza pensarci due volte.
Dovevo andare a lavoro, ma non avevo né la forza né la voglia.
Pronto... Sono Andrew Smith non posso venire oggi, sono ricoverato all'ospedale.
Sii, come scusa poteva andare.
Ora avevo una giornata davanti per potere smaltire una mezza sbronza e una mezza troia.

[Semplicemente Andrea]

Sfogo #5/16



"Legavano per ore al passeggino bimbi di due e tre anni. E qualche volta perdevano la pazienza e facevano volare pure i ceffoni".
La pagina maltrattata di un quotidiano locale. Due righe sotto un titolo. L'asilo dove volano gli schiaffi. Un titolo da commedia nera.
Posso sentire le urla. Le urla dei bambini picchiati. Posso leggere il terrore sui loro volti. Posso assaporare l'amaro delle loro lacrime. Hanno conosciuto la rabbia. Il dolore. Il disprezzo. L'impotenza. La cattiveria. La sopraffazione. L'abuso. 
Cose che non dovrebbero essere conosciute in tenera età. Ma la società "civile", ormai, non ha rispetto per nulla e nessuno. Nemmeno per un'anima che ancora non ha avuto tempo di sporcarsi. Di corrompersi. Di scendere a patti. Di accettare compromessi. Di girarsi dall'altra parte. 
Anime ancora candide. Pure.

Legavano i bimbi e li pestavano. Questo raccontano i video raccolti. Questo singhiozzano le registrazioni audio. Telecamere nascoste. Microfoni nascosti. Violenze nascoste. Fortissime, disarmanti, incomprensibili violenze nascoste. 
Maledette. Che voi siate maledette. In tutte le vite che eventualmente vivrete. Che voi siate dimenticate dai vostri figli e dai vostri nipoti. Che voi siate..., anzi, che voi non siate più. Niente. Nessuno. Nulla.

Legavano i bimbi e li pestavano. E avevano il coraggio di definirsi maestre. Educatrici. Professioniste del mondo della scuola. Non c'è pena sufficiente per voi. Per il male che avete arrecato. Sui corpi e sulle menti. Sulla pelle e sull'anima.
Non so cosa dirà la Legge. Non mi interessa nemmeno. Ciò che conta è la Giustizia. E in questi casi essa può indossare solo  i panni della Vendetta.

[Lord Styrner]


Sfogo #4/16



Pascolate ingobbiti verso fabbriche di sfruttamento e alienazione. Li chiamate luoghi di lavoro. Il vostro cielo è plumbeo come il mio, anche quando vi ingannate credendo a quella menzogna di nome Sole. Fingete sorrisi e interessi solo per non cedere definitivamente alla solitudine, unica regina della Vita reale. E tra uno schiamazzo non troppo deciso, un pedale non troppo premuto ed una fellatio non troppo focosa, avanzate incontro alla Morte a passo lento e cadenzato. Temete i peccati più dei reati, e spesso li confondente. Colpa della vostra morale, di quella gabbia senza la quale vi sentite nudi. Uomini liberi, ma nudi. Preferite le catene alla moda e il saio firmato. Meglio essere vestiti, pudici e accettati. Ma accettati da chi? E, soprattutto, perché?
Talvolta il vostro spirito torna al contatto primordiale con la natura. Con un albero spoglio dopo un autunno di crolli emotivi. Con un fogliame ricoperto dal fango del tempo. Con un tramonto timido e liquefatto, che si infila tra i rami chiedendo scusa e permesso. Talvolta accade, questa magia atavica. E solo allora comprendete, per un instante infinito, l'immensità della Verità naturale. E vi sentite piccoli, inermi, indifesi. Ma vivi.
E avete paura.

[Lord Styrner]

Sfogo #3/16



Alla fine ci spostate come pacchi postali. Da una sede all'altra, da sud a nord, dall'alba al tramonto. Ci spostate senza chiederci il permesso, prendendoci con la forza della fame. E della paura. Pensate che garantirci uno stipendio sia già sufficiente. Pensate che noi non abbiamo bisogno d'altro. Pensate che dovremmo ringraziarvi.
E io vi ringrazio. Vi ringrazio perché vedendo voi mi sento un uomo migliore. Non avrò la vostra auto e non andrò in vacanza alle Maldive, ma sono migliore di voi. Perché io sono un Uomo. Voi, semplice umanità al potere.
Ed io avrò la mia Giustizia, anche se voi la chiamerete Vendetta.

[Lord Styrner]

Sfogo #2/16



Non bastava quella boiata integralista del Family Day. I fenomeni che ci governano si sono inventati anche il Fertility Day. Il giorno in cui sarà consentito a tutti di non recarsi al lavoro per stare a casa a scopare come ricci? No, non si tratta di questo. Purtroppo. Quei luridi pezzi di merda che stanno al governo di questa sottospecie di nazione hanno deciso di lisciare il pelo a certe lobbies integraliste cattoliche. Gente che scopa in base alle fasi lunari e non in base al proprio desiderio. Gente che decide a tavolino quando scopare, senza lasciarsi prendere dalla passione del momento. Morti di merda, insomma.
Ebbene abbiamo una flaccida ministra del cazzo, una probabile figa di legno, che ha pensato bene di aggiungere alla puttanata del Family Day un'altra data imperdibile per gli integralisti di questa latrina di Paese. E così gli appuntamenti per certi esemplari deambulanti di umanità allo stato sub-larvare diventano due. Ma la ministra si è mai posta la domanda delle domande: perché cazzo adesso si fanno meno figli?
Provo a rispondere io.

Cara ministra frigida,
chi le scrive è un uomo eterosessuale, sposato con una donna eterosessuale e padre di due bambini. Faccio l'impiegato, come mia moglie. Siamo, quindi, secondo quelle cloache del Family Day e buona parte dei suoi elettori, una famiglia "normale". Abbiamo dovuto attendere di avere più di 30 anni per creare questa famiglia. Secondo lei, e secondo i geni che appoggiano questa idea del Fertility Day, come mai? Glielo dico io.
Ho iniziato a lavorare a 18 anni. Contratto co.co.co, poi diventato co.pro., insomma contratto precario. Ho avuto contratti del genere fino a 27 anni. A quell'età, mio padre si era già sposato e aveva due figli...
Fortunatamente, a 27 si è presentata "l'occasione" (!!!) di EMIGRARE e di trovare lavoro, insieme alla mia fidanzata che poi diventerà mia moglie, a Roma. Contratti di 6 mesi: a me full time, a lei addirittura part-time. E una promessa che, se le cose fossero andate bene, avremmo avuto il contratto a tempo indeterminato.
Prima cosa da fare: trovare una casa da affittare. Sa quante case sfitte ci sono a Roma? Più delle famiglie in lista per un alloggio popolare. Ci sono più case che famiglie. L'offerta supera la domanda, eppure... i prezzi sono altissimi. Questo a dimostrare che le vostre regole liberiste del cazzo sulla legge della domanda e dell'offerta che regolano e calmano il mercato sono puttanate immonde. Troviamo comunque un buco a 700 euro al mese, spese escluse. Mia moglie ne guadagnava, col suo part-time, 800. Si può mai fare un figlio in queste condizioni?
Otteniamo il tempo indeterminato e allora decidiamo di pensare al matrimonio. Quindi dobbiamo comprare una casa. Conosce i prezzi delle case a Roma? Non dico gli appartamenti al centro, sia chiaro. Mi riferisco alle case situate fuori dal Raccordo Anulare. In periferia. Estrema periferia. Sa quanto costano? No, non lo sa, altrimenti non proporrebbe puttanate del genere. Beh, glielo dico io: se uno non ha alle spalle famiglie che possono anticipare un po' di contante, ci vogliono 30/35 anni di mutuo. Glielo scrivo in corsivo, così capisce meglio: trenta/trentacinque anni di mutuo. E parliamo di almeno 800 euro al mese. Questo grazie ai tassi che le banche applicano sui mutui.
Ma non fa niente, andiamo avanti. Compriamo casa, ci sposiamo e fortunatamente mia moglie esce incinta. Vuole sapere le spese per visite, esami e medicinali che bisogna affrontare? Lasciamo stare... Dopo nove mesi nasce nostro figlio. La più grande gioia che abbia mai provato e che auguro a tutti. Anche per mio figlio, ovviamente, ci sono visite, esami e medicinali da comprare, oltre ai pannolini, ai vestitini, alla culla, al passeggino, ecc... Tutto questo, badi bene, con mia moglie che ha lo stipendio ridotto (si, perché le vostre leggi puniscono chi voglia avere figli) durante la maternità e che se lo vedrebbe ridurre ancora, fino al 30% (!!!), se continuasse il periodo di maternità. Quindi che si fa? Bisogna tornare al lavoro. E il bambino a chi lo lascio? Siamo emigranti, non abbiamo nonne o zie a cui lasciarlo. Una baby sitter? Va bene! Conosce, cara ministra, i prezzi delle baby sitter? Allora proviamo con l'asilo nido comunale: niente da fare. Non c'è l'asilo. Se c'è, non è aperto. Se è aperto, il comune non ha i soldi per le insegnanti. Se ha i soldi, non ci sono abbastanza posti. Insomma, mio figlio resta fuori. E allora? Asilo nido privato! Quattrocento euro al mese. QUATTROCENTO.
Ora mi dica lei: è normale tutto ciò? Lo sa che in alcuni paesi europei gli asili nido sono nelle aziende dove le donne vanno a lavorare? Lo sa che in alcuni paesi europei ci sono sgravi fiscali e incentivi all'acquisto o all'affitto di una casa per le coppie sposate con figli? Lo sa che i prezzi degli affitti e delle case sono fuori mercato in molte zone d'Italia? Lo sa che i tassi di interesse per i mutui sono follia allo stato puro? Lo sa che...
Ma che continuo a fare. Certo che lo sa. E, nonostante ella sappia tutte queste cose, propone zero soluzioni. Lo stesso dicasi per il governo di cui fa parte. L'unica cosa che è stata capace di proporre è il Fertility Day.
Ma vada a fare i pompini, signora ministro...

[Lord Styrner]