Sfogo #2/16



Non bastava quella boiata integralista del Family Day. I fenomeni che ci governano si sono inventati anche il Fertility Day. Il giorno in cui sarà consentito a tutti di non recarsi al lavoro per stare a casa a scopare come ricci? No, non si tratta di questo. Purtroppo. Quei luridi pezzi di merda che stanno al governo di questa sottospecie di nazione hanno deciso di lisciare il pelo a certe lobbies integraliste cattoliche. Gente che scopa in base alle fasi lunari e non in base al proprio desiderio. Gente che decide a tavolino quando scopare, senza lasciarsi prendere dalla passione del momento. Morti di merda, insomma.
Ebbene abbiamo una flaccida ministra del cazzo, una probabile figa di legno, che ha pensato bene di aggiungere alla puttanata del Family Day un'altra data imperdibile per gli integralisti di questa latrina di Paese. E così gli appuntamenti per certi esemplari deambulanti di umanità allo stato sub-larvare diventano due. Ma la ministra si è mai posta la domanda delle domande: perché cazzo adesso si fanno meno figli?
Provo a rispondere io.

Cara ministra frigida,
chi le scrive è un uomo eterosessuale, sposato con una donna eterosessuale e padre di due bambini. Faccio l'impiegato, come mia moglie. Siamo, quindi, secondo quelle cloache del Family Day e buona parte dei suoi elettori, una famiglia "normale". Abbiamo dovuto attendere di avere più di 30 anni per creare questa famiglia. Secondo lei, e secondo i geni che appoggiano questa idea del Fertility Day, come mai? Glielo dico io.
Ho iniziato a lavorare a 18 anni. Contratto co.co.co, poi diventato co.pro., insomma contratto precario. Ho avuto contratti del genere fino a 27 anni. A quell'età, mio padre si era già sposato e aveva due figli...
Fortunatamente, a 27 si è presentata "l'occasione" (!!!) di EMIGRARE e di trovare lavoro, insieme alla mia fidanzata che poi diventerà mia moglie, a Roma. Contratti di 6 mesi: a me full time, a lei addirittura part-time. E una promessa che, se le cose fossero andate bene, avremmo avuto il contratto a tempo indeterminato.
Prima cosa da fare: trovare una casa da affittare. Sa quante case sfitte ci sono a Roma? Più delle famiglie in lista per un alloggio popolare. Ci sono più case che famiglie. L'offerta supera la domanda, eppure... i prezzi sono altissimi. Questo a dimostrare che le vostre regole liberiste del cazzo sulla legge della domanda e dell'offerta che regolano e calmano il mercato sono puttanate immonde. Troviamo comunque un buco a 700 euro al mese, spese escluse. Mia moglie ne guadagnava, col suo part-time, 800. Si può mai fare un figlio in queste condizioni?
Otteniamo il tempo indeterminato e allora decidiamo di pensare al matrimonio. Quindi dobbiamo comprare una casa. Conosce i prezzi delle case a Roma? Non dico gli appartamenti al centro, sia chiaro. Mi riferisco alle case situate fuori dal Raccordo Anulare. In periferia. Estrema periferia. Sa quanto costano? No, non lo sa, altrimenti non proporrebbe puttanate del genere. Beh, glielo dico io: se uno non ha alle spalle famiglie che possono anticipare un po' di contante, ci vogliono 30/35 anni di mutuo. Glielo scrivo in corsivo, così capisce meglio: trenta/trentacinque anni di mutuo. E parliamo di almeno 800 euro al mese. Questo grazie ai tassi che le banche applicano sui mutui.
Ma non fa niente, andiamo avanti. Compriamo casa, ci sposiamo e fortunatamente mia moglie esce incinta. Vuole sapere le spese per visite, esami e medicinali che bisogna affrontare? Lasciamo stare... Dopo nove mesi nasce nostro figlio. La più grande gioia che abbia mai provato e che auguro a tutti. Anche per mio figlio, ovviamente, ci sono visite, esami e medicinali da comprare, oltre ai pannolini, ai vestitini, alla culla, al passeggino, ecc... Tutto questo, badi bene, con mia moglie che ha lo stipendio ridotto (si, perché le vostre leggi puniscono chi voglia avere figli) durante la maternità e che se lo vedrebbe ridurre ancora, fino al 30% (!!!), se continuasse il periodo di maternità. Quindi che si fa? Bisogna tornare al lavoro. E il bambino a chi lo lascio? Siamo emigranti, non abbiamo nonne o zie a cui lasciarlo. Una baby sitter? Va bene! Conosce, cara ministra, i prezzi delle baby sitter? Allora proviamo con l'asilo nido comunale: niente da fare. Non c'è l'asilo. Se c'è, non è aperto. Se è aperto, il comune non ha i soldi per le insegnanti. Se ha i soldi, non ci sono abbastanza posti. Insomma, mio figlio resta fuori. E allora? Asilo nido privato! Quattrocento euro al mese. QUATTROCENTO.
Ora mi dica lei: è normale tutto ciò? Lo sa che in alcuni paesi europei gli asili nido sono nelle aziende dove le donne vanno a lavorare? Lo sa che in alcuni paesi europei ci sono sgravi fiscali e incentivi all'acquisto o all'affitto di una casa per le coppie sposate con figli? Lo sa che i prezzi degli affitti e delle case sono fuori mercato in molte zone d'Italia? Lo sa che i tassi di interesse per i mutui sono follia allo stato puro? Lo sa che...
Ma che continuo a fare. Certo che lo sa. E, nonostante ella sappia tutte queste cose, propone zero soluzioni. Lo stesso dicasi per il governo di cui fa parte. L'unica cosa che è stata capace di proporre è il Fertility Day.
Ma vada a fare i pompini, signora ministro...

[Lord Styrner]

2 commenti:

  1. Invece di pensare a queste puttanate da nazicattolici, pensassero a governare sto schifo di paese.

    G.

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  2. Infatti...
    E poi proprio lei farebbe meglio a tacere.

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