Sfogo #11/16



Non aver paura. Ho quasi finito. Ho tolto il coltello di mezzo. Ti ho tagliuzzato abbastanza. 
Sembri uno di quegli adolescenti che si tagliano sulle braccia. "Emo", mi pare si chiamino così. Coglioni. Anche nell'autolesionismo ci vuole una logica, e loro non ce l'hanno. Si tagliano per moda. Coglioni. Tu invece non sei un adolescente coglione, vero? Se un bel cinquantenne, amministratore delegato d'azienda. Sei un manager. Uno con la macchina difficile e il licenziamento facile. 
Tu non sei un coglione. Sei un bastardo.
Aspetta solo un attimo. Fammi fare un ultimo taglietto qui...

Ecco fatto. Adesso siamo a posto. Non ti dimenare così tanto! Non posso credere che questo taglietto sia stato più doloroso degli altri! Quando ti ho strappato una ad una le unghie dei piedi non hai fatto tutta 'sta scena. Hai sofferto con più dignità. Che fai, mi scadi proprio ora che ci avviamo alla fine? Vedi, queste cose mi fanno davvero incazzare. E poi, quando passa l'incazzatura, mi rimane la delusione. E la delusione si tramuta in disperazione.
Sai cosa faccio quando sono disperato? Non ne hai idea. Davvero. Tremeresti se te lo raccontassi. Figuriamoci se te lo facessi vivere in diretta.

Bravo, così. Calmati. Tanto non può sentirti nessuno. Né le troie che ti scopi con frequenza invidiabile né gli operai che hai mandato sul lastrico due mesi fa. Sei solo qui, nella tua bella realtà aziendale del nordest produttivo. Ci sono solo io a farti compagnia. Sei contento, vero? Muovi la testa e rispondi. Esatto, bravissimo. 
Vedi: io non volevo farti del male. Ero venuto semplicemente a dirti che si era suicidato un altro operaio. Un altro tuo ex dipendente. Uno di quelli che hai cacciato a calci in culo due mesi fa, per delocalizzare tutto 'sto casino in Austria. Si dà il caso che quest'ultimo operaio fosse mio fratello. Quando sono entrato e ti ho trovato a incularti quella baldracca di merda. Quando ho visto la cocaina sulla scrivania. Quando ho sentito i suoi gemiti di finto piacere. Beh, non ci ho visto più. Mi è dispiaciuto ucciderla. Io ero venuto per te, solo per te. Se lei non fosse stata così troia da farsi scopare da un vecchio potente col cazzo moscio e il portafoglio duro, sarebbe ancora viva. Invece guardala ora. Guardala, porco dio. Sgozzata come una scrofa. E deve ringraziare il cielo che a sgozzarla sia stato io. Sai, sono un macellaio di altissimo livello. Il mio negozio va bene, nonostante la crisi. La mia carne è di qualità e la clientela è sempre soddisfatta. Sono bravo coi coltelli. Lo avrai notato, spero...

E sai in cosa sono anche bravo? Nel baseball. A livello dilettantistico, sono uno dei più bravi della regione. Da ragazzo ho giocato anche tra i pro, ma non è andata. Adesso mi diverto un po' nelle serie inferiori. Aspetta, voglio farti vedere una cosa...
Eccola qui. Ti piace? La mia mazza da baseball. Personalizzata. Me l'hanno portata dagli Stati Uniti, una decina d'anni fa. Non sai quanti fuoricampo ho fatto con 'sta mazza! Si chiama Lucille.
Ehi, ma mi stai a sentire? Apri 'sti cazzo di occhi, porco dio! Non ho ancora finito con te! 
Non! 
Ho! 
Ancora!
Finito!
Con!
Te!
Lurido!
Bastardo!
Figlio!
Di!
Puttana!

...

Maledetto. Mi hai costretto ad ucciderti subito. Volevo giocare ancora un po', e invece niente. Stavi morendo troppo presto. E non potevo lasciarti andare senza farti conoscere Lucille. Picchia forte, hai visto? Ti ho fracassato le gengive con un solo colpo. E la testa, poi... ti è esplosa, cazzo!
Ah ah ah ah ah!

Nessun commento:

Posta un commento