Sfogo #7/16



Epilettici.
Siamo tutti potenziali epilettici. Specie se ci troviamo nei pressi di una caserma dei carabinieri o di un commissariato di polizia. Potrebbe venirci una crisi epilettica e saremmo capaci di spaccarci la faccia da soli, romperci qualche vertebra e - perché no - persino morire.
Così sarebbe morto Stefano Cucchi secondo gli specialisti incaricati dal Gip di fare luce su uno degli omicidi più turpi e stomachevoli degli ultimi anni. 
Pensateci un attimo: vostro figlio viene beccato con qualche grammo d'erba da uno sbirro; viene condotto in caserma e trattenuto; per sei - dico SEI - giorni non avete sue notizie né riuscite a parlargli; dopo sei giorni ve lo riconsegnano morto e ridotto in condizioni pietose, con evidenti segni di percosse e con fratture multiple su varie parti del corpo. Vostro figlio viene fermato dallo Stato, e dopo sei giorni lo Stato ve lo riconsegna morto. Massacrato. Che cosa fareste?
Ecco, io ci ho pensato. Sono sette anni che ci penso. Oggi ci ho ripensato. Se fosse capitato a mio figlio, probabilmente ora non starei qui a raccontarlo. Sarei completamente folle. E starei in galera. Si, perché di certo non avrei consentito ad uno degli aguzzini di mio figlio di continuare a vivere. No, non avrebbe più abbracciato suo figlio e sua moglie, festeggiato compleanni e natali, visto partite di calcio insieme ai suoi cari. 
Starebbe sottoterra, come mio figlio. 
E a fargli compagnia, probabilmente, ci sarebbe anche qualche esponente di quei vergognosi "sindacati di polizia" che adesso esigono, pretendono le scuse della Famiglia Cucchi.

[Lord Styrner]


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