Sfogo #8/16



Non urlare.
L'undicesimo comandamento è probabilmente questo. Perché non importa se ciò che dici è giusto o sbagliato: se urli, hai torto. La gente ripete che chi urla lo fa "perché è debole", oppure "perché non ha argomenti validi", o semplicemente "perché non sa avere un confronto civile".
Civile. Aggettivo che indica qualcosa o qualcuno che abbia a che fare con la civiltà. E io, di civiltà, non ne vedo intorno a me. Vedo solo facce da cazzo e facce da morto, pompini fatti senza voglia e baci dati con le labbra secche, inaridite come le anime. 

Non urlare.
Potresti essere anche Nietzsche che sta dissertando sull'utilità e il danno della storia per la vita. Se urli, stai sbagliando. Quindi è sbagliato ciò che dici. Se fosse giusto, se tu fossi convinto di dire qualcosa di giusto e di vero, non avresti bisogno di urlare. Quindi non ti sto proprio a sentire. Non voglio sentirti. Levati dalle palle. Ho di meglio da fare, tipo vedere Hell's Kitchen o leggere un bel post di Selvaggia Lucarelli. Tipo chattare coi colleghi di lavoro. Tipo avere una espressione talmente annoiata da appannare i vetri degli occhiali semplicemente con lo sguardo.

Non urlare.
Al mondo, oggi, non servono i tuoi decibel. Produci, consuma e crepa...ma in silenzio, mi raccomando. Se proprio senti il bisogno impellente di dire qualcosa, occhio alla manopola del volume. Fallo a voce bassa e forse - un forse grande quanto una casa abusiva o quanto lo yacht di Briatore - qualcuno ti ascolterà. Distrattamente, per pochi istanti, ma ti ascolterà. E tu sarai felice.

Sii felice. Non urlare.

[Lord Styrner]

3 commenti:

  1. Quanta verità in questo post...

    Nemorth

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  2. Però io ho ugualmente una gran voglia di urlare...da implodere.
    Sempre bravo Lord.
    F.

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